-
9
-
Lecture1.1
-
Lecture1.2
-
Lecture1.3
-
Lecture1.4
-
Lecture1.5
-
Lecture1.6
-
Lecture1.7
-
Lecture1.8
-
Quiz1.1
-
Dai diritti al business, il Turismo per Tutti come opportunità di crescita
La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto delle Persone con Disabilità (UNCRPD) è il primo documento internazionale giuridicamente vincolante che identifica e stabilisce una serie di standard minimi per una vasta gamma di diritti civili, politici, sociali, economici e culturali, per le persone con disabilità di tutto il mondo. Rappresenta anche la prima convenzione globale sui diritti umani firmata dall’Unione Europea (IP/11/4).
La UNCRPD è stata adottata il 13 dicembre 2016 da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, svoltasi nella sede delle Nazioni Unite a New York. Tale convenzione è stata aperta alla ratifica e all’adesione degli Stati a partire dal 30 marzo 2007
Fino al 14 maggio 2007 ci sono state 92 firme alla Convenzione, 50 firme al Protocollo Opzionale e una ratifica alla Convenzione.
E’ il più grande numero di firme della storia delle Convenzioni ONU.
La Convenzione entrò in vigore il 3 maggio 2008.
L’articolo 30 della Convenzione “Partecipazione alla vita culturale, alla ricreazione, al tempo libero e allo sport” riconosce per la prima volta turismo e tempo libero come diritti dell’uomo, che possono essere goduti da tutti i cittadini, inclusi quelli con disabilità. In particolare una parte dell’articolo sottolinea che:
“Gli Stati prenderanno misure appropriate per…Assicurare che le persone con disabilità abbiano accesso ai servizi da parte di coloro che sono coinvolti nell’organizzazione di attività ricreative, turistiche, di tempo libero e sportive”.
Il Consiglio d’Europa ha adottato la decisione il 26 novembre 2009 e nell’Unione europea è entrata in vigore il 22 gennaio 2011, andando così a riempire un importante vuoto legislativo relativo ai diritti umani, riconoscendo la disabilità come materia legale e non più solo una mera questione di welfare.
Tutti i 28 Stati Membri dell’Unione Europea hanno firmato e ratificato la Convenzione.
L’ultimo paese a farlo è stata l’Irlanda nel 2018.
La Strategia Europea sulla Disabilità 2010-2020, adottata dalla Commissione a Novembre 2010 (IP/10/1505 ), ha messo in campo un’agenda di azioni concrete nelle aree legate ad accessibilità, partecipazione, uguaglianza, occupazione, educazione e formazione, protezione sociale, salute e politica estera.
Una persona su sei nell’Unione Europea – circa 80 milioni di persone – ha una disabilità che varia nella sua gravità. Più di un terzo della popolazione anziana con più di 75 anni presenta una disabilità limitante. Questi numeri sono destinati a crescere a causa dell’invecchiamento della popolazione. Alla maggior parte di queste persone viene troppo spesso impedito di partecipare pienamente alla vita sociale ed economica a causa di barriere fisiche o di altro tipo, nonchè di fenomeni discriminatori. I requisiti nazionali per l’accessibilità di prodotti e servizi diversi da paese a paese influenzano il buon funzionamento del mercato globale, causando svantaggi a imprese e consumatori. Per questo motivo, dopo una consultazione con le parti interessate a dicembre 2013, la Commissione Europea ha avviato i lavori per l’“Atto Europeo sull’Accessibilità”.
Obiettivo dell’Atto era quello di migliorare il funzionamento del mercato di prodotti e servizi accessibili a beneficio delle persone con disabilità.
Dopo molti anni di discussioni e negoziati tra il Parlamento Europeo, la Commissione Europea e il Consiglio Europeo degli Stati Membri, è stato raggiunto un accordo provvisorio sull’Atto Europeo sull’Accessibilità a Novembre 2018.
Il Forum Europeo sulla Disabilità, che rappresenta associazioni di persone con disabilità degli Stati Membri, ha dichiarato:
“L’Atto esclude le persone con disabilità. Copre principalmente il tema dell’accessibilità digitale, lasciando fuori il mondo reale dove le persone con disabilità vivono”
L’Atto Europeo sull’Accessibilità aggiungerà nuovi requisiti minimi in materia di accessibilità ad una gamma limitata di prodotti e servizi.
E’ stato proposto dalla Commissione Europea nel 2015, dopo più di 10 anni di campagne portate avanti dai movimenti per le persone con disabilità.
Una gamma completa di prodotti e servizi dovrà essere accessibile ed utilizzabile da milioni di persone con disabilità in Europa: computer, smartphone, televisori, sportelli bancomat, terminali, e-book, e-reader, siti web e applicazioni per smartphone di aziende private e biglietterie.
Anche il numero di emergenza 112 e i servizi telefonici devono essere accessibili a tutti i cittadini europei.
Aspettative non soddisfatte
Nonostante questo, l’Atto presenta numerose lacune.
Esclude il trasporto. Esclude le microimprese di servizi. Esclude gli elettrodomestici. Esclude qualsiasi obbligo sulle abitazioni. Esclude qualsiasi obbligo di accesso facilitato ad edifici e infrastrutture. Esclude il mondo reale dove le persone trascorrono la maggior parte del proprio tempo.
European Disability Forum, Novembre 2018.
Nonostante la mancanza di una legislazione di base che potrebbe guidare uno sviluppo positivo, il valore economico del mercato del turismo accessibile offre un chiaro incentivo ai settori pubblici e privati per investire in questo settore, non solo in quanto questione di interesse pubblico, ma anche come prezioso settore commerciale.
Come verrà illustrato nella prossima sezione, il settore turistico può ottenere significativi guadagni economici, se è in grado di offrire al potenziale target di turisti con bisogni specifici condizioni appropriate e confortevoli per viaggiare liberamente.
Indagini e studi di mercato a livello nazionale ed internazionale, dimostrano che il mercato potenziale rappresentato dalle persone con disabilità presenta cifre significative in merito al numero di persone interessate a viaggiare e stima un interessante ritorno economico per il settore turistico.
La diversità dei turisti e la domanda di Turismo Accessibile
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci sono circa 1 miliardo di persone con disabilità nel mondo. Ciò significa che circa il 15% della popolazione ha una disabilità fisica, mentale o sensoriale.
Sulla base di dati raccolti dall’OMS e dalla Banca Mondiale (World Report on Disability, 2011) esiste un’elevata correlazione tra l’invecchiamento e la disabilità. Le persone anziane (over 65) che non possono essere considerate “disabili” vivono spesso le medesime difficoltà nello svolgimento delle loro attività quotidiane. Per questo motivo sono spesso inseriti anche loro tra le persone con requisiti di accesso specifici.
Rappresentano una significativa e potenziale fonte di attività turistica, che può essere vantaggiosa per i paesi e le destinazioni turistiche, se questi adottano le misure necessarie per migliorare la loro accessibilità.
Questo potenziale diventa ancora più evidente se si considera il rapido invecchiamento della popolazione in corso. Nel 2015 617 milioni di persone nel mondo avevano età uguale o superiore ai 65 anni, l’8,5% della popolazione mondiale.
Si prevede che questo numero aumenti del 60% in soli 15 anni: nel 2030 1 miliardo di persone sarà anziana, il 12% della popolazione totale. La quota delle persone anziane continuerà a crescere nei successivi 20 anni: nel 2050 ci saranno 1,6 miliardi di persone anziane nel mondo, ovvero il 16,7% della popolazione mondiale.
A causa dell’invecchiamento della popolazione, aumenterà il numero di persone con requisiti di accesso specifici con la possibilità di viaggiare, aumentando così la domanda di ambienti, trasporti e servizi accessibili, che porterà molti benefici al settore turistico. La maggior parte della popolazione anziana infatti, ha un ottimo reddito e desidera viaggiare, nel proprio paese o all’estero e le loro possibilità di spesa sono maggiori di quelle dei turisti in generale. Siccome molte persone con disabilità e persone anziane non sono più attive nel mondo del lavoro, hanno la possibilità di viaggiare nel corso dell’intero anno, cosa che potrà aiutare a ridurre la stagionalità della domanda.
L’importanza numerica delle persone con requisiti di accesso specifici per il settore turistico è stata confermata dai risultati di uno studio pubblicato nel 2014, commissionato dalla Commissione Europea per fornire un quadro coerente dell’attuale e futura potenzialità della domanda di turismo in Europa e per stimarne l’impatto economico.
Secondo lo studio, nel 2011 in Europa 138,6 milioni di persone avevano requisiti di accesso specifici (circa il 27% della popolazione europea): il 35,9% era disabile di età compresa tra i 15 e i 64 anni, e il 64,1% era anziano. Nel 2012 le persone con requisiti di accesso specifici hanno effettuato circa 783 milioni di viaggi, generando un valore di circa 356 miliardi e l’impiego di circa 8,7 milioni di persone.
Spinta dall’invecchiamento della popolazione, che in Europa è molto più alto che altrove, si prevede che la domanda aumenterà del 10% arrivando così a circa 862 milioni di viaggi entro il 2020, l’equivalente di una crescita annuale dell’1.2%.
Tuttavia, il potenziale complessivo potrebbe essere maggiore: se fosse infatti possibile aumentare l’accessibilità delle strutture turistiche, i viaggi potrebbero essere 1.231 milioni, con una crescita annuale del 43.6%.
Se l’accessibilità venisse migliorata in modo significativo, il totale economico generato da turisti dell’Unione con specifiche necessità potrebbe crescere del 36% rispetto all’attuale.
Inoltre, come la maggior parte delle persone, anche quelle con specifici requisiti di accesso viaggiano raramente da soli; al contrario, normalmente preferiscono o hanno bisogno di viaggiare con parenti o amici. Secondo lo studio citato in precedenza, in media, gli accompagnatori sono circa 1.9 milioni.
Quindi, il contributo economico del Turismo Accessibile sarà amplificato se verranno considerati anche gli accompagnatori.
I turisti con requisiti di accesso specifici e le persone anziane non costituiscono comunque un gruppo omogeneo. Per quanto riguarda le motivazioni di viaggio, non ci sono significative differenze. Tuttavia alcuni requisiti speciali devono essere tenuti in considerazione: la preparazione di un viaggio gioca un ruolo molto importante per questo gruppo. Ancora più importanti sono i consigli di amici e familiari, così come loro esperienze di viaggio.
Anche se le brochure e altri supporti cartacei sono ancora molto importanti, è abbastanza chiaro che internet, con le sue numerose opportunità di ricerca, gioca un ruolo fondamentale come fonte di informazioni.
Molti turisti con disabilità e turisti anziani, così come le famiglie con bambini, ricercano specifiche informazioni in merito all’accessibilità. La mancanza di informazioni di questo tipo è considerata una grande barriera. In particolare, le famiglie con bambini vogliono avere informazioni molto dettagliate in merito all’accessibilità di resort, hotel o strutture ricreative. Per tutti i gruppi è importante che queste informazioni siano reperibili su tutti i mezzi di informazione non solo su quelli dedicati a specifici gruppi. Per molti viaggiatori, la mancanza di consapevolezza del personale di servizio e la mancanza di conoscenza delle esigenze dell’ospite, è un problema che viene spesso citato. Questo vale anche per i servizi ricettivi. Servizi insufficienti e mancanza di accessibilità sono ostacoli altrettanto importanti. 5
Sistema del Turismo Accessibile
Per “destinazione turistica” si intende un sistema integrato di attrazioni e servizi oppure, meglio ancora, una serie di caratteristiche che attraggono i viaggiatori e li stimolano alla visita e alla permanenza in un dato luogo. Perché una località sia una destinazione
turistica di successo occorre che le risorse presenti in una data zona (naturali, architettoniche, storiche) siano soddisfacenti per il mercato di riferimento e trasformate in vantaggi competitivi attraverso strategie di marketing che vadano a soddisfare i bisogni e le richieste, spesso complesse e diversificate, dei clienti/turisti.
La giusta combinazione che contribuisce a trasformare una località in “destinazione turistica” è rappresentata dalla sua catena di servizi turistici che non solo evidenzia i prodotti e i servizi ma anche la loro correlazione. Infatti, non è sufficiente offrire dei panorami spettacolari, acque cristalline e una costa meravigliosa: per attrarre i turisti è necessario fornire un complesso di prodotti che incontrano le richieste dei clienti e che siano relativi alla ricettività (ospitalità e ristorazione) ma anche all’intrattenimento, al divertimento, allo sport e alla cultura.
Tutti i servizi e le attrazioni che contribuiscono a creare una destinazione turistica vanno al di là di quanto generalmente viene percepito. È necessario capire che ciascun anello della catena dei servizi influenza e dipende dagli altri elementi: se uno è debole dal punto di vista della fruizione, può compromettere l’intera esperienza turistica del cliente.
La catena del turismo accessibile è forte come il suo anello più debole
Le conseguenze possono avere un impatto diretto sulla gestione delle aziende turistiche: un cliente non soddisfatto non solo non userà
quel servizio in futuro ma soprattutto sarà una “voce negativa”, in un periodo in cui le opinioni degli utenti vengono valutate come qualificate e
attendibili. Naturalmente l’imprenditore singolo non può controllare tutti gli anelli della catena; diventa pertanto fondamentale coinvolgere tutti quelle componenti, del settore pubblico e privato, che hanno voce in capitolo rispetto alle scelte strategiche e ai provvedimenti per lo sviluppo e la
riqualificazione della destinazione turistica. Sicuramente l’offerta di servizi per il turismo accessibile deve essere adeguata e di qualità a livello di ciascun singolo imprenditore e sufficiente in caso di aumento della domanda, in modo da avere un mercato attivo e rispondente alle necessità della clientela.
Nel 2014 la Commissione Europea ha individuato un gruppo di ricercatori provenienti da tutta Europa, tra cui ENAT, per fare uno studio intitolato “Mapping and Performance Check of the Supply of Accessible Tourism Services in Europe”; parte della ricerca è stata dedicata ad analizzare i siti web europei sul turismo per verificare la presenza e il tipo di informazioni relative all’offerta di servizi per il turismo accessibile. Sono stati identificati tre tipi di informazioni:
● Raccolta e sistematizzazione di informazioni sull’accessibilità già esistenti: un grande numero di servizi per il turismo accessibile è raccolto in un unico luogo (virtuale) e le informazioni sono accessibili a viaggiatori con bisogni specifici
● Registrazioni individuali di aziende che offrono servizi di turismo accessibile raccolti attraverso lo strumento web Pantoo.org, progettato in modo specifico per questo motivo
● Fornitori e servizi raccolti da fonti terze che forniscono informazioni su destinazioni turistiche: hotel.com affiliato di Expedia Inc, Accessible.net, database on line sviluppato dalla francese Kernix e altri servizi informativi, e altri servizi turistici on line nazionali o regionali.
Questa indagine su larga scala ha fornito per la prima volta una panoramica sui servizi di turismo accessibile presenti in Europa rispetto al totale dei servizi esistenti.
Si stima che circa 3.4 milioni siano le imprese attive nel settore turistico in Europa (dato del 2010); il totale delle persone occupate corrisponde all’11% delle persone che lavorano nell’economia aziendale non finanziaria e al 25% delle persone occupate nel settore dei servizi in generale. Inoltre, più di un’impresa su due del settore turistico opera nei servizi di ristorazione o ricettivi.
L’attività di mappatura che faceva parte di questo studio ha registrato 313.286 servizi di turismo accessibile nell’Europa dei 28 stati membri, costituenti circa il 9.2% del totale del settore turistico, mentre studi già esistenti rilevavano 224.036 servizi.
Mentre lo studio si concentrava sull’offerta di servizi per il turismo accessibile, la domanda in questo settore veniva analizzata da uno studio parallelo le cui cifre sono state sopra riportate.
Partendo quindi da queste stime possiamo affermare che la domanda di servizi di turismo accessibile raggiunga il 37% del mercato totale dei viaggi. Confrontando questa cifra con la stima del 9.2% relativa ai servizi già disponibili possiamo stimare nel 27.8% il divario da colmare.
E’ inoltre probabile che il divario tra domanda e offerta di servizi per il turismo accessibile sia destinato ad aumentare nei prossimi anni: secondo lo studio portato avanti parallelamente alla nostra indagine, ci si attende un aumento della domanda del 24.2% da qui al 2020. In assenza di cambiamenti nell’offerta, circa 1.2 milioni di imprese turistiche dovranno attrezzarsi in futuro per incontrare le richieste della domanda.
Esaminando queste cifre, è evidente che l’aumento della domanda di servizi in turismo accessibile dovrebbe portare a un maggior focus su queste tematiche come fattore competitivo nel settore turistico. Dobbiamo tuttavia ricordare che per sfruttare al meglio questo potenziale, tutti gli anelli della catena dei servizi turistici dovrebbero prestare attenzione ai temi dell’accessibilità prima, durante e dopo il viaggio del cliente, dalla sua pianificazione al ritorno a casa.
Questo implica il coinvolgimento di molti soggetti dell’industria turistica: non solo i servizi ricettivi ma anche la ristorazione, trasporti, musei, monumenti, impianti sportivi, servizi di accoglienza e informazioni, eventi, guide e accompagnatori.. etc..
È necessario comprendere che ciascun anello della catena dei servizi turistici influenza e dipende dagli altri e che se un anello è debole rispetto alla qualità e all’esperienza offerta al cliente, l’intera vacanza può risultare compromessa. Tutti gli anelli devono essere concatenati in modo che il turista possa sperimentare servizi accessibili nel corso del suo viaggio, passando da un’attrazione all’altra senza alcuna difficoltà.
Un hotel senza barriere ma situato in una località priva di attrazioni culturali e ricreative accessibili a persone con necessità specifiche può non attirare questo tipo di clientela pur essendo un hotel fruibile e accessibile.
Lo stesso si applica a un monumento o museo accessibile ma che non può essere raggiunto da idonei mezzi di trasporto o che non ha nei dintorni strutture recettive per persone con bisogni specifici.
Le destinazioni turistiche dovrebbero pertanto creare prodotti e servizi per il “Turismo per Tutti”, onnicomprensivi e in cui tutti gli anelli della catena dei servizi siano di facile accesso (sistemi di prenotazione, trasporti, alloggio..).
Occorre aggiungere che una destinazione turistica che soddisfa le necessità dei visitatori con specifiche necessità, assicura una buona qualità dei servizi anche per tutta la clientela in generale e aumenta la qualità della vita quotidiana della popolazione locale.
Alcuni esempi illustrano meglio questo aspetto: una rampa costruita per facilitare l’accesso a un hotel, ristorante, museo, o negozio è essenziale per
persone in carrozzina ma, allo stesso tempo, rende l’accesso più comodo e semplice anche per chiunque si muova con bagagli, passeggini o deambulatori.
Una stanza di hotel ampia a sufficienza per una sedia a rotelle è una stanza comoda per chiunque. Un menu o pieghevole predisposto con caratteri grandi e colori contrastanti lo rende leggibile a tutti, non solo a persone con problemi di vista. Quando lungo un sentiero o in un parco o sito storico si trovano panchine e posti a sedere è comodo per tutti. Il valore aggiunto dell’acccessibiità è stato sintetizzato da Ambrose e Veitch (ENAT) con il seguente diagramma:
Benefici dell’accessibilità nelle imprese turistiche
Da ultimo è importante ricordare che ogni turista può avere delle necessità particolari, non si tratta di un gruppo omogeneo o di un segmento di mercato separato ma di differenti segmenti di mercato. Ad esempio, parlando delle motivazioni a viaggiare, come ogni altro turista, abbiamo tra coloro con necessità particolari chi viaggia per motivi culturali, chi vuole praticare uno sport, chi ha bisogno di vacanze rilassanti o divertenti, chi è alla ricerca di esperienze emozionanti e via dicendo.
Tutti condividono tuttavia la necessità di trovare offerte che possano provvedere alle loro richieste di accessibilità che hanno origine dalle loro condizioni particolari che possono differire da quelle altrui a seconda delle difficoltà personali permanenti o temporanee che si trovano ad affrontare.
E, soprattutto, hanno bisogno di personale preparato che comprenda le loro necessità e sappia come affrontarle.6
5 Lettura consigliata: Economic Impact and Travel Patterns of Accessible Tourism in Europe – GFK and Partners
6 Lettura consigliata: https://www.accessibletourism.org/resources/toolip/doc/2014/06/09/guisette-and-li_eu-accessible-tourism_economic-demand-study.pdf